Una proposta che si adatta bene per fare un’escursione di poche ore o una route di più giorni con diversi gradi di difficoltà e varie alternative di tracciato
A cura di Francesca Marsilio
Operatore Naturalistico e Culturale
Società Alpina Friulana – Cai Udine
La Traversata Carnica in tedesco Karnischer Hohenweg, è un’Alta Via di circa 180 km con 9-11 tappe giornaliere che collega Sesto all’ultimo paesino prima del confine austriaco Coccau, in Friuli Venezia Giulia, per poi concludersi a Thörl-Maglern nel comune di Arnoldstein in Austria. Abbiamo iniziato a conoscerla nello scorso numero del Nodino con la 5^, 6^ e 7^ tappa, che ci hanno portati nel cuore dell’alta-via, ma è ora di esaminarla nella sua interezza, per questo vengono qui proposte le prime tre tappe.
Il percorso si adatta a varie esigenze ed obiettivi: da un’escursione di poche ore a percorsi di più giorni con diversi gradi di difficoltà e varie alternative di tracciato, per questo può essere affrontato da appassionati di trekking a più livelli; il periodo ideale per percorrerla è da giugno a settembre e dato che si trovano su vari siti internet informazioni dettagliate su tappe, varianti, dislivello, distanze, acqua, appoggi, ecc., ci soffermiamo meno su tali dettagli.
1^ tappa – da Sesto al Sillianer Hutte
Considerando il viaggio per arrivare fino a qui, la prima tappa sarà distensiva, partendo da Sesto con la funivia fino al Rif. Monte Elmo (2041 m), oppure avendo tempo a disposizione, a piedi tramite il sentiero Cai 4c. Il panorama è mozzafiato sullo splendido scenario delle Alpi Carniche con vista sulle Dolomiti di Sesto. Su sentiero Cai 4-20 si continua fino al Rifugio Gallo Cedrone (2150 m) e passando sotto il monte Elmo fino al Sillianer Hutte (2447m).
2^ tappa dal Sillianer Hutte al Obstansersee Hutte
Dal Sillianer Hutte si imbocca il sentiero Cai 403 che ci porterà fuori dalle zone più turistiche, camminando sul crinale a cavallo tra Italia ed Austria, fino alla cima di Pontegrotta, poi sulla cresta del monte La Muta, al punto più elevato della giornata: la Montagna del Ferro con i suoi 2665 metri con viste mozzafiato sulle Dolomiti di Sesto. Si prosegue alla Sella dei Frugnoni con vista sul Col Quaternà, fino a scendere verso il magnifico lago Obstander see (2304 m) sulle cui sponde sorge l’omonimo rifugio dove è possibile pernottare. In questa prima giornata tra Comelico e Tirolo Austriaco si percepisce fortissima la diversità tra i due territori, due culture diverse in un contesto di straordinaria bellezza oltre alle innumerevoli tracce delle trincee della Grande Guerra che caratterizzano tutta la traversata che prende anche il nome di “Via della Pace”!
Curiosità di questa tappa è il fatto che dalla Sella dei Frugnoni è possibile ammirare il Col Quaternà (2503 m) che è molto interessante dal punto di vista geologico in quanto è un vecchio camino vulcanico, formato da una roccia più resistente rispetto a quella che lo circonda, e che il tempo ha smantellato lasciando scoperto il solo camino centrale. Esiste un bellissimo itinerario geologico che consente di osservare le rocce più antiche del Comelico, chiamate filladi, che risalgono fino a oltre 500 milioni di anni fa (Cambiano-Ordoviciano), con il caratteristico colore scuro, spesso venate da selce bianca.
3^ tappa dal Obstansersee Hutte al Porze Hutte
Eccoci arrivati alla tappa più lunga ma ricca di panorami e testimonianze storiche. Dal Obstansersee Hutte 2.304 mt si parte in salita fino a guadagnare lo spartiacque tra Austria e Italia in corrispondenza della Forcella Pala degli Orti. Lungo la salita si incontra un piccolo cimitero di guerra molto ben curato, che raccoglie le salme dei caduti Tirolesi che difesero queste montagne. Il sentiero 403 ora piega decisamente a sinistra e segue il filo di cresta fino a raggiungere la sommità della Cima Vanscuro (2675 m), punto più elevato della nostra tappa dove sono ben visibili resti di trincee, camminamenti e fortini. Il panoramico sentiero prosegue sotto la cima del Kleine Kinigat e del Grosse Kinigat, anch’esse teatro di aspri combattimenti nel corso del 1915. Attraverso la Filmoorsattel si scende a raggiungere l’accogliente Filmoor Hutte (2345 m) dove merita una sosta ristoratrice per ripartire carichi di energie fino alla Porzescharte superata la quale inizieremo la lunga discesa che porta al Porze Hutte 1942 metri.
Qui si concludono le prime tre tappe che non attraversano mai paesi, (anche se per necessità, in parecchi punti è possibile scendere a fondovalle), caratterizzate dalla primordiale bellezza della natura nella quale immergersi completamente anche grazie alle lunghe tratte non antropizzate. Non resta che lasciarsi andare in questa esperienza con molti punti di interesse storico, tra boschi e foreste rigogliose, animali selvatici, freschi ruscelli e scorci mozzafiato.
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Fotografia Francesca Marsilio