25.06 Pensiero Associativo

Una sottrazione come principio di movimento

La cerimonia dei passaggi: tappa ricorrente di un unico e lungo cammino

A cura di Giulia Codognato

È di nuovo ottobre! Il che significa che è tempo di ricominciare. Ogni anno, ad autunno ormai inoltrato, si svolge la cerimonia dei passaggi, momento in l’ultima annata saluta i fratelli e sorelle di gioco e di avventura e sceglie di proseguire il cammino scout nella Branca successiva.

Non è curioso che, ogni anno, la vita scout ricominci proprio dalla perdita di chi, agli occhi dei capi e dei più piccoli, era la colonna portante della Branca? D’altronde, coloro che se ne vanno sono quelli che, più di altri, hanno trasmesso ai più piccoli le nozioni e le competenze che a loro volta avevano acquisito dai più grandi.

Perché ogni anno ricominciamo proprio da una “sottrazione”? Quale significato ha per noi scout la cerimonia dei passaggi? Possiamo distinguere, da un lato, il punto di vista della comunità e, dall’altro, il punto di vista del singolo che passa da una Branca all’altra.

Dal punto di vista della comunità nella quale sono cresciuti coloro che si apprestano a partire, i passaggi rappresentano un nuovo inizio. Coloro che restano sanno che avranno maggiori responsabilità, poiché avranno l’incarico di accogliere i nuovi e di mostrare loro le bellezze e le difficoltà della nuova Branca.

Dal punto di vista dei singoli che vivono in prima persona i passaggi, essi sanno che dall’essere stati custodi di nozioni fino a quel punto, saranno nuovamente i più piccoli della comunità e di nuovo dovranno permettere ai più grandi di mostrare loro le bellezze e le difficoltà della nuova Branca.

In fin dei conti, questa “sottrazione” sancisce un nuovo inizio; anzi, essa permette il movimento che è proprio della vita di ogni Gruppo scout considerato nella sua interezza.

Sì, perché i passaggi solitamente avvengono in presenza di tutto il Gruppo. Al di là degli ovvi vantaggi pratici, la presenza dell’intero Gruppo scout mostra simbolicamente l’unitarietà della nostra proposta educativa. Infatti, nonostante i metodi delle tre Branche si differenzino per alcuni aspetti, essi sono complementari, poiché si adattano all’età dei ragazzi e alle esigenze poste dagli stadi della crescita.

Pertanto, da quando il lupetto e la coccinella recitano la Promessa a quando il rover e la scolta diventano uomini e donne della Partenza, essi compiono un unico lungo cammino, in virtù dei principi che accomunano l’intero percorso scout. Insomma, i ragazzi possono assaporare, con sempre maggiore consapevolezza, la presenza dello spirito scout in tutte le fasi della loro crescita all’interno del Gruppo. Del resto, l’adesione ai principi scout diventa via via più cosciente man mano che i ragazzi crescono, fino a diventare una vera e propria scelta al momento della Partenza. E si potrebbe dire che, simbolicamente, attraverso la cerimonia dei passaggi, anche chi non vive personalmente il passaggio da una Branca all’altra rinnovi la volontà di voler proseguire il proprio cammino.

In alcuni casi, può accadere che proprio a ridosso dell’inizio dell’anno scout alcuni ragazzi decidano di interrompere il loro percorso. Questa decisione riguarda sia coloro che non vivono personalmente il passaggio da una Branca all’altra, sia, in misura maggiore, coloro che cambiano Branca, in particolare nei primi mesi di vita nella nuova comunità.

Per far sì che questo accada il meno possibile, è importante che i capi accompagnino i ragazzi lungo il loro cammino offrendo stimoli e affidando loro incarichi commisurati alla loro crescita personale. Inoltre, nel caso dei ragazzi che si apprestano a passare alla Branca successiva, è importante che i capi creino dei percorsi ad hoc, strutturati in base alle loro peculiarità. Percorsi dedicati soltanto ai ragazzi dell’ultimo anno, attraverso attività che riescano a stimolare la loro curiosità nei confronti della Branca futura.

Se i capi avranno creato le condizioni migliori per far vivere ai ragazzi il loro percorso scout conformemente alla crescita personale di ognuno, non dovranno sentirsi colpevoli o manchevoli per la perdita di un ragazzo. In fin dei conti, anche questa sottrazione fa parte della vita di ogni Branca e di ogni Gruppo. Se un ragazzo decide di non voler più proseguire il suo cammino, o perché non ritiene di aderire fino in fondo ai principi scout, o perché gli impegni scolastici ed extrascolastici non gli consentono più di continuare, egli, comunque, anche se forse non del tutto consapevolmente, trarrà frutto dal cammino che avrà compiuto con i suoi fratelli e con le sue sorelle scout.

Un invito è quello di tenere a mente le parole pronunciate da Kaa nel racconto La corsa di primavera per confortare Mowgli, il quale, anche se a malincuore, ha compreso che è giunto per lui il momento di tornare tra gli uomini: «Una volta liberatici della vecchia pelle, non possiamo tornare di nuovo a penetrarvi. È la legge». Del resto, non è un caso che questo racconto venga narrato ai lupetti del consiglio degli anziani proprio al momento del loro passaggio in reparto.

 

 

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Fotografia Marvin Dal Molin