26.12 Siamo se accogliamo

Spazio regione

Siamo se accogliamo

È una questione di confronto

A cura di Maria Elena Tagliapietra e Giacomo Arban (IABR Branca LC)

 

«Un cucciolo d’uomo?», esclamò Raksha. «Non ne ho mai visto nessuno. Portalo qui».

Con queste parole comincia una bellissima storia di accoglienza, quella di Mowgli nel Popolo Libero. Una storia che il grande B.-P. e Fausto Catani hanno legato indissolubilmente allo scoutismo.

Racconti di accoglienze, dapprima in branco e successivamente nella comunità degli Uomini, che hanno tantissimo da insegnarci. La parabola di Mowgli è un piccolo compendio, di crescita mediante la relazione, di amore viscerale, di difficoltà da superare, di incontri tra popoli, di dicotomie esistenziali (Mowgli si sentirà uomo? Lupo? O uomo-lupo?).

L’accoglienza tra i lupi è immediata ma anche faticosa e non scontata: Mamma Lupa e Babbo Lupo non esitano un solo istante ad accettare quel cucciolo d’uomo paffuto ed indifeso. Ma quello stesso cucciolo deve poi attraversare un’attenta esamina e quando viene ammesso nel branco, nessuno si fida di lui perché gli animali hanno paura che gli uomini possano far loro del male e, partendo dal presupposto che Mowgli sia come gli altri, lo disprezzano. Il toro riscattato da Bagheera e le parole di Baloo non sono che il preludio di un lungo percorso fatto d’incontri e scontri, di adattamento e mediazione con la realtà complessa della giungla.

Questo percorso porta Mowgli agli Uomini, facendogli vivere un vero e proprio shock culturale ed identitario. Culturale perché non capisce lo stile di vita del villaggio e identitario perché percepisce innegabili similitudini con quegli umani che per tanto tempo aveva solo osservato da lontano. Gli abitanti credono sia un mostro perchè è cresciuto con gli animali e non parla la loro lingua, ma quella della giungla, lo osservano e lo studiano. Messua al contempo lo prende con sé con materna attenzione.

Queste dinamiche non le ritroviamo anche nelle nostre Comunità di Branco/Cerchio? I cuccioli vengono accolti con le proprie storie, uniche, e sperimenteranno la vita di Branco proprio come Mowgli. Il messaggio è chiaro: l’accoglienza è elemento fondamentale per coltivare sé stessi e costruire una Comunità, da quella di Branco/Cerchio a quella umana. Ancora una volta le Storie di Mowgli offrono una ricca chiave di lettura della nostra realtà.

 

 

Fotografia Dario Cancian