26.13 Esploratori dell’invisibile

Spazio regione

Esploratori dell’invisibile

È una questione di confronto

A cura di Teresa Lamba e Jacopo Gaspardo (IABR Branca EG)

 

Il Reparto è un luogo pieno di confini, tra squadriglie, tra i rispettivi angoli in sede o al campo, tra ruoli diversi, eppure è anche il luogo dove si realizza la massima inclusività tra persone di diverso genere, attitudine, talenti, passioni. Quello che ci ha donato B.-P. è un vero e proprio stile per vivere le frontiere! Il reparto diventa un luogo prezioso dove accogliere lingue, culture e religioni diverse, ragazzi difficili, fragili, deboli, poveri. Il sentiero di ogni E/G, fatto di imprese, vita all’aria aperta, gioco, scouting, e avventura permette di uscire dalle certezze, richiedendo responsabilità e competenza.

La squadriglia è spazio di confine e allo stesso tempo di inclusione in cui le diversità dei singoli si integrano. Ognuno ha un suo ruolo specifico, viene ricercato e dà il suo apporto, ognuno scopre che sa fare delle cose, che è bravo, che è prezioso per gli altri. In Alta Squadriglia si incontrano i “grandi” che sentono ormai forte il confine con i “piccoli”, portano nel cuore il desiderio di confrontarsi e di raccontarsi con i propri pari, conoscere meglio la propria identità, parlare di amore, di attualità, di Fede.

La vita di reparto diventa una possibile risposta alla solitudine dei nostri ragazzi e fonte di crescita personale e collettiva, educa i ragazzi all’ “interdipendenza”, cioè a essere liberi all’interno della relazione con gli altri, a sentirsi responsabili dei legami costruiti e a scoprire se stessi grazie all’incontro con l’altro.

Come capi siamo chiamati ad essere esploratori dell’invisibile: capaci di vedere oltre le fragilità, avere uno sguardo amorevole, accogliere, accettare e valorizzare i nostri ragazzi.  La nostra relazione educativa deve essere inclusiva, mettendosi al passo dell’altro, empatica, deve ricercare il piacere dello “stare con”. Occorre creare con intenzionalità e consapevolezza un “clima” gioioso in cui nella diversità, si condivida l’impegno di generare relazioni vere e significative. Papa Francesco ci suggerisce di bonificare le nostre comunità dalle discriminazioni con l’immissione di fraternità umana. Certi che il Jamboree, oggi più che mai sia occasione di fraternità umana e internazionale per formare cittadini del mondo e ambasciatori di Pace, rinnoviamo l’invito a far partecipare i ragazzi al Jamboree 2023!

 

 

 

Fotografia Eugenia Driusso