Relazione in azione!
Giungla e Bosco sono i nostri “ambienti esterni” dove ritrovare il gusto per l’essenziale
a cura di Andrea Rossi, Maria Elena Tagliapietra
Incaricati alla Branca L/C
In questi ultimi mesi abbiamo notato quanto la relazione interpersonale sia stata messa in discussione e talvolta portata in secondo piano. Noi capi ci siamo da subito innovati, diventando educatori creativi, cercando di capire come poter continuare a fare attività con i nostri ragazzi a distanza: ricorrendo ai video, alle nuove tecnologie e al telefono. Oppure in presenza, rispettando tutte le misure di sicurezza. In entrambi i casi sono emerse delle criticità legate principalmente alla mancanza di contatto e di quella relazione alla quale eravamo abituati. Abbiamo dovuto attivare iniziative alle quali non eravamo abituati. Abbiamo dovuto ridurre gli aspetti legati alla corporeità e alle relazioni. Abbiamo dimostrato in questi mesi che il nostro sguardo è rimasto sempre puntato sui ragazzi: i capi con la loro creatività e audacia hanno fatto di tutto per non mollare le relazioni, andando all’essenziale. In questo tempo è fondamentale prenderci cura delle relazioni. Come? Ricordandoci i fondamentali dello scoutismo: la vita all’aperto, la comunità, il gioco. Spesso, noi vecchi lupi e coccinelle anziane, ci rendiamo conto che i momenti non costruiti sono quelli che danno più soddisfazione, sia nella relazione capo-ragazzo sia nella relazione tra pari. Regaliamoci ancora questi momenti prendendo spunto dall’esperienza dei tanti gruppi che hanno prediletto le attività all’aperto, trasportando le tane in un parco o sotto un albero. La comunità di branco e cerchio è soggetto che educa ed è elemento insostituibile nell’esperienza dei lupetti e delle coccinelle. Dobbiamo cercare di mantenerla viva ad ogni costo attivando, nei limiti di quanto sarà consentito, relazioni trasversali tra pari e privilegiando attività che consentano la partecipazione contestuale di tutto il branco/cerchio. Nelle esperienze che proporremo avremo certo un ruolo fondamentale perché nella Giungla e nel Bosco giocheremo con loro come fratelli maggiori parlando una stessa lingua.
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Fotografia Dario Cancian